da un’idea di Michele Santeramo e Roberto Bacci
drammaturgia Michele Santeramo
con Sebastian Barbalan, Michele Cipriani, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Tazio Torrini
immagine e grafica Cristina Gardumi
regia Roberto Bacci
Una partita a carte tra quattro ciechi, al confine della nostra notte.
Due coppie di ciechi raggiungono il luogo in cui si gioca la partita per poter vedere.
Un croupier gestisce il gioco le cui regole si trovano in un libro dal titolo: ALLA LUCE.
Una coppia è formata da marito e moglie il cui dramma segreto verrà alla luce durante il gioco; l'altra coppia sono due fratelli: il più anziano trascina con sé il più giovane come possibile vittima della sua volontà di riacquistare la vista.
Le prove da superare su cui si articola la partita potranno rendere la vista ai giocatori, ma per ciascuno, il possibile ritorno alla luce, indicherà un diverso destino.
ALLA LUCE indaga la necessità umana di voler vedere, raccontando il difficile viaggio attraverso l'oscurità della nostra condizione di esseri umani.
Riuscendo a controllare le proprie emozioni, si potrà vedere con i propri occhi l'apparenza delle cose del mondo, ma il mistero della loro intima realtà resterà comunque inconoscibile.
Roberto Bacci
Tutto era cominciato passandosi voce, così si era venuto a sapere, nelle sedi frequentate dai ciechi, tra i parenti e gli amici di questi, che c’era un libro, un libro pieno di formule, insegnamenti, metafore, aforismi, immagini suggerite dalle parole, un libro destinato a chi non vede, e che leggendo quel libro – e qui nasceva lo scetticismo di molti -, leggendo quel libro si poteva vedere.
Il titolo era Alla Luce. La copertina era di un colore pastello, un azzurro spento, acquoso, senza null’altro che il titolo stampato sopra. Niente autore, niente casa editrice, nessun riferimento di stampa, niente di niente. Il libro, questo si diceva in giro, il libro funzionava.
Michele Santeramo