con
Consuelo Ciatti, Gianni Leo, Francesco Torrini
scelta e trattamento
testi Pina Izzi
musiche originali
Andrea Venturoli e Giancarlo Cauteruccio immagini
e oggetti scenici
Alfredo Pirri
costumi Regina
Martino
progetto e regia
Giancarlo Cauteruccio
Con questo spettacolo Krypton conferma la propria
originalità con la ricerca basata su un uso
intellettuale e raffinato delle tecnologie, dalle luci
alle proiezioni computerizzate al raggio laser alle
musiche sintetizzate. Krypton ribadisce la padronanza
dell’uso delle tecnologie non come decorazione ma come
vera è propria possibilità linguistica.
Il raggio verde-azzurro del laser perfora e rimbalza,
crea percorsi e architetture, viene addirittura
inghiottito dagli attori i cui volti diventano torce,
larve di luce. Nel finale il cono luminoso del laser si
dilata ancora e si allunga scendendo in platea, avvolge
la sala e offre l’allucinante sensazione di inghiottire
gli spettatori, divenuti un tutt’uno con l’azione che si
svolge alla ribalta. Un coinvolgimento del pubblico
inedito e coinvolgente: creando la rottura dello spazio
scenico, il vortice del laser trasforma il teatro, scena
e platea, in un ambiente totale.
Nel giugno del 1986 il gruppo Krypton partecipa con
Angeli
di Luce al
Festival
Ars Electronica di Linz, inaugurato da Krypton
stesso con
Metamorfosi.
"Con
Angeli di Luce
cerchiamo un confronto con temi dell’Apocalisse, così la
tematica centrale, quella della rivelazione, diviene il
centro di una ulteriore spettacolarizzazione
dell’apparato elettronico. L’elettronica è un fatto
divino, sovrannaturale, una forza della natura,
misteriosa e irriconoscibile. Con
Angeli
di Luce non vogliamo più dimostrarne la forza,
ma solo rivelarne l’energia interiore”. (dal programma
di sala)