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BANG BANG / IN CARE
Filottete e l'Infinito Rotondo
drammaturgia
originale Lina Prosa
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con
Patrizia Zappa Mulas
esecuzione dal vivo
Giovanni Sollima
Band: Giovanni
Sollima, violoncello
Marco Amico, chitarra
Riccardo Scilipoti, tastiere
Giovanni Caruso, percussioni
direzione musicale
Giovanni Sollima
progetto scenico e
regia Giancarlo Cauteruccio
Un cerchio di sale,
linea di confine tra acqua e terra, un' isola, luogo
dell'attore, dell'errare, del destino, luogo
dell'esilio. In questo spazio convesso l'attesa è la
condizione della malattia, la malattia è il consumarsi
del corpo determinato dal tempo,
il tempo è lo specchio del corpo nel suo riconoscersi
vulnerabile; ma il teatro non è forse sintesi di
spazio, corpo e tempo? Il testo di Bang
Bang/in Care offre la possibilità di creare
una messa in scena in cui gli elementi si dispiegano
per contrapposizioni linguistiche compenetrandosi l'un
l'altro, dove la drammaturgia poetica non costringe il
progetto registico ma lo libera in un viaggio creativo
complesso e affascinante al tempo stesso. Lo stridore
contemporaneo del mito che emerge da questa speciale
visione del Filottete si traduce nelle scelte
estetiche in un alternarsi di accanimento e
leggerezza, dove duplice è il registro simbolico delle
forze a cui il corpo soggiace; i giochi del fato il
cui veleno è insieme esilio e rimedio e una scienza
medica che ha sostituito l'intuizione con le geometrie
terapeutiche.
Il disegno scenico è intriso di segni forti ma
elementari, basi fondanti nella composizione di
un'opera molto vicina alle arti visive e installative,
in cui lo spazio metaforico diviene il luogo
dell'azione di un teatro d'arte composto da materia
viva: l'acqua, il sale, la luce/calore, il vento
diventano circolarità, luogo rotondo, corpo ouroboro
con i suoi elementi.
(Giancarlo
Cauteruccio)
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