TEATRO STUDIO

KRYPTON


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1996
CORPO STERMINATO
Studio Laboratorio
un progetto di Giancarlo Cauteruccio

 
 





testi da Antonin Artaud, Jean Luc Nancy, Antonio Caronia, Teresa Macrì, Pier Luigi Capucci, Ernesto Francalanci
con la partecipazione dei giovani artisti e performer del laboratorio Corpi in transito acidi in dia Cesare Fullone
costumi / protesi Rossella Cancelli, Vanessa Chioccini, Caterina Donnini, Simona Madonna musiche
a cura di Liquid / Liam J Nabb
responsabile agli allestimenti scenotecnici Paolo Calafiore responsabile sistemi tecnologici Renzo Barberis
coordinamento delle azioni Fulvio Cauteruccio
regia Giancarlo Cauteruccio

Corpo Sterminato, ideato da Giancarlo Cauteruccio e Pina Izzi, è un progetto nato per indagare un tema di fine millennio: il corpo mutante e la deviazione tecnologica della biologia. Nell’ambito della rassegna, che comprende convegni, seminari, performance, azioni artistiche e proiezioni vide, trova spazio lo spettacolo/performance di Cauteruccio Corpo sterminato, nato l’anno precedente (Krypton presenterà lo spettacolo, con piccole variazioni, in tre occasioni: nel 1996 nel Chiostro Verde di Santa Maria Novella a Firenze; nel maggio 1997, in uno spazio ex industriale a Scandicci; nell’ottobre dello stesso anno all’interno del festival Fabbrica Europa, alla Stazione Leopolda, con il titolo Grafted Bodie’s Rooms). Lo studio segna un ritorno alle origini di Krypton che, più di molti altri, fonda gran parte della propria ricerca estetica e linguistica sul rapporto tra scena e tecnologie digitali (Corpo/Ambient-video-laser). Giancarlo Cauteruccio inventa una vera e propria partitura intermediale fra tecnologie laser, immagini video, diapositive proiettate, sonorità vocali ad alta amplificazione e gestualità fisica: le esperienze tecnologico/performative e quelle teatrali nuovamente si fondono e si confondono. Quello che si presenta è un paesaggio, una costellazione di corpi nello spazio, una foresta di corpi umani abbandonati, sopra una sedia o per terra, accasciati, acquattati carponi, rinchiusi in teche o gabbie metalliche, esposti alla vista su pannelli soprelevati o in grandi scatole di vetro.“Ho messo insieme tutte le questioni dell’arte, dalla performance alla videoinstallazione, alla scultura ambientale, sempre cercando di capire se è possibile allo scadere del millennio una sorta di pacificazione tra l’uomo e la macchina”. (Giancarlo Cauteruccio).
Contestualmente allo spettacolo del 1997 il Teatro studio di Scandicci diventa il centro del dibattito internazionale sul tema tra corpo e tecnologia, con le performance di artisti di fama mondiale come Orlan e Franko B. Il teatro ospita progetti e workshop firmati da Carlo Infante e Dario Evola, mentre al convegno internazionale di studi In carn’azione prendono parte Francesca Alfano Miglietti, Antonio Caronia, Mario Perniola, Franco Berardi, Ernesto Francalanci, Massimo Canevacci, Sadie Plant, Michel Maffessoli, Pierre Lévy, Lea Vergine, Alberto Abruzzese e Pier Luigi Capucci.