liberamente ispirato all’opera e alla vita di Enrico Filippini
drammaturgia Giuliano Compagno e Concita Filippini
con Marco Solari, Xhilda Lapardhaja, Alessandra Vanzi
regia Marco Solari
Nella stanza di una clinica, in penombra, un padre e una figlia si abbracciano e iniziano a raccontarsi pezzi di vita.
Nessuna tristezza aleggia in quel luogo da dove, entrambi lo sanno, lui non uscirà più.
Sono i giorni della memoria e della leggerezza, ritmati da visite continue al capezzale di un raffinato intellettuale svizzero-italiano. Il loro dialogo viene ogni tanto interrotto o ritmato da una voce letteraria che racconta immagini e pensieri di un tempo trascorso.
Lui è Enrico Filippini, 55 anni, scrittore, germanista, traduttore, giornalista che ha saputo illustrare come nessuno il giornalismo culturale italiano.
Lei è Concita Filippini, che dopo anni si ritrova accanto al padre, tanto cercato e amato. E per lui, in quei giorni, sarà persino bello ripercorrere le orme di ragazzo, rivedere scorci di vita vissuta, ricordare una società per la quale Cultura suonava come una parola importante, forse la più importante di tutte.