TEATRO STUDIO

KRYPTON


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1989
FORSE
Uno Studio su Samuel Beckett


 
 





con Daniela Cerri, Graziano Dei, Roberto Visconti
luci Alberto Mariani
costumi Pina Izzi
progetto scenico e regia Giancarlo Cauteruccio

Forse è il primo incontro del teatro di Krypton con l’universo beckettiano. Un approccio che avviene in piena coerenza con i linguaggi che la compagnia ha praticato sin dagli esordi. I testi sono citazioni da Aspettando Godot, Giorni Felici, Finale di Partita, L’ultimo nastro di Krapp, ma soprattutto brani tratti dalla produzione più recente: Company, Respiro, il romanzo Malloy. La parola di Samuel Beckett fa da spina dorsale a una spazializzazione scenica dove intervengono macchine, proiezioni video, figure, visioni e luci. La parola viene spogliata di senso, attraverso sottrazioni successive, arrivando a essere puro suono ed esprimere solo se stessa. Il titolo stesso, Forse, è una parola cara all’autore irlandese, ed esprime quella professione di dubbio, manche di potenzialità che pervade tutta la sua opera. Nell’incontro con Krypton il forse di Beckett dichiara la propria realtà come unico cammino sostenibile all’interno del teatro e anche fuori dalla scena.
Lo spettacolo debutta al Teatro di Rifredi a Firenze e viene ripreso in un nuovo allestimento al Fabbricone di Prato.