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2008
UN UOMO UN GIGANTE ANTONIO GRAMSCI. LA DIGNITA' IL CORAGGIO LA FORZA
drammaturgia poetica dalle Lettere dal Carcere, Lorenzo Bertolani


 
 





con Alessandro Haber
musiche originali eseguite dal vivo Raffaele Brancati fiati, Luca Marino percussioni
scene e luci Loris Giancola
costumi Massimo Bevilacqua
elaborazione immagini video Mirko Greco
fonica Matteo Ciardi
regia Giancarlo Cauteruccio

Lo spettacolo si fonda su una drammaturgia del poeta Lorenzo Bertolani da Lettere dal carcere. I musicisti Raffaele Brancati ai fiati e Luca Marino alle percussioni affiancano in scena il protagonista ed eseguono musiche originali dal vivo.
Questa produzione teatrale è un omaggio ad un piccolo uomo definito un “gigante”, la cui volontà e il cui pensiero hanno guidato intere generazioni, divenendo patrimonio comune di coloro che lottano per rendere il mondo più libero.
Il testo raccoglie e rende il dramma vissuto da Gramsci negli anni della prigionia, cambiando riferimenti e temi secondo il declinante tempo verso la morte, così precisamente seguito nelle Lettere dal carcere. Spesso sono i particolari che danno requie e contemporaneamente alimentano la tragedia: l’orologio di un campanile che riprende il suo corso, una foto del figlio, i libri, il nome beffardo di una clinica, la mancanza dei denti…
Così lo spazio di una cella può riempirsi di ansia e nostalgia, di speranza e disperazione, di positività e malinconia.
Narrando i giorni dal carcere di Gramsci lo spettacolo dà voce al dramma della separazione e della coercizione e voce alla dignità e alla forza con cui queste condizioni vengono affrontate, e moralmente e definitivamente vinte, aldilà della fine fisica.

Un uomo un gigante nasce da una radice che in questi anni ho cercato di sviluppare con il mio lavoro artistico al Teatro Studio di Scandicci; un progetto che mette insieme artisti che appartengono alla città, o che hanno contribuito ai suoi progetti culturali. Presentato come studio in una serata in cui l’anno scorso si celebravano al Teatro Studio i settant’anni dalla morte di Antonio Gramsci, Un uomo un gigante metteva in gioco materiali che in seguito mi hanno fatto pensare ad un approfondimento.
Così ho chiesto a Lorenzo Bertolani di lavorare poeticamente alle Lettere dal carcere, e ho coinvolto due musicisti, come Luca Marino, attivo negli ambiti musicali della città, e Raffaele Brancati, storico collaboratore della compagnia, per un disegno musicale originale e parallelo alla scrittura. Ma ciò che caratterizza questo lavoro è la presenza di Alessandro Haber, uno dei più intensi attori italiani, che nelle vesti di Antonio Gramsci si misura con un testo poetico e storico. Un Gramsci qui osservato nei profondi sentimenti espressi nelle lettere indirizzate alla madre, alla moglie e ai figli.
Lettere che diverranno un patrimonio inestimabile, custodi di quel pensiero che ha caratterizzato tutta la cultura del Novecento.
Un uomo un gigante è un momento di teatro in cui si esprime fortemente la condizione di disagio dell’uomo contemporaneo: la tensione delle idee e quella ricerca di valori resa necessaria dalla complessità del mondo.
Il valore civile e politico, ma prima di tutto umano, delle pagine della vita di Gramsci, che hanno formato intere generazioni, oggi più che mai rappresenta con dirompenza le questioni fondamentali del nostro tempo.
Giancarlo Cauteruccio