di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Marco Maretti
con Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Marco Maretti, Stefano Questorio
suono Roberto Rettura
light design Giovanni Marocco
cura Chiara Pirri
Una partitura coreografica si costruisce a partire dai balli da sala scomposti in segni che, nella ri-composizione coreografica totale, danno vita ad un nuovo universo.
La gratuità del gesto che si offre allo sguardo. Un atto preciso, esatto, necessario.
Della sala da ballo (Dancing Hall) resta la leggerezza del gesto. Qui e ora un paesaggio del corpo si
crea, in contrappunto con l'azione del suono e della luce.
Il dramma non è in scena.
L’azione e la gestualità del ballo si collocano in una dimensione paesaggistica, in un deserto
prospettico animato da una flebile leggerezza.
La coreografia, intesa come composizione generata da corpo, luce e suono, si impone come
riscrittura del tempo capace di disabitare un luogo. Il paesaggio risulta più importante dello spazio
occupato dalla danza, sia a livello coreografico, che luminoso, che sonoro.
Resta la visione di un nugolo di persone intente nella ritualità del ballo da sala visibili solo da dune
di distanza. Il “ritmo” compositivo reso zoppo perde la sua implicita scansione offrendosi come
smarrimento percettivo.
Il motivo per cui si è scelto di avvicinarsi al segno del ballo da sala per approcciare questo progetto
paesaggistico è perché il ballo: è un’azione gratuita; lascia il “racconto” alle spalle permettendo la
gratuità del mettersi al cospetto di un orizzonte lontano; è un segno capace di mantenere la sua
identità di “gesto”; non si appropria di valore simbolico.
Durata 50'
prodotto da nanou ass. cult. e I Teatri di Reggio Emilia
con il sostegno di Dansystem-The Puglia Dance Network, PO FESR PUGLIA 2007-2013 ASSE IV azione 4.3.2 e 4.1.2, affidato dalla
Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese e Cantieri; finanziato nell’ambito dell’accordo tra Regione Emilia-Romagna e Presidenza
del Consiglio dei Ministri - dipartimento della gioventù
con il contributo di: MIBAC e Regione Emilia Romagna - Assessorato alla Cultura
Gruppo Nanou. nasce a Ravenna nel luglio del 2004 ad opera di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto
Rettura, come luogo d’incontro dei diversi ambiti di ricerca che caratterizzano il lavoro di ciascun artista: il corpo, il
suono e l’immagine, che nel dialogo trovano un linguaggio comune dando vita ad un’opera organica.
gruppo nanou concentra la propria ricerca sul corpo, inteso come: corpo/sonoro, corpo/oggetto, corpo/luce,
elementi che si situano sullo stesso piano del corpo del performer, il quale diviene segno tra i segni. Di conseguenza
la coreografia è assunta come linguaggio comune alle diverse specializzazioni artistiche. Vi è una coreografia
dell'immagine, il cui movimento è dato da un peculiare utilizzo della luce, ed una coreografia del suono, che
accompagna, suggerisce e talvolta svela il senso stesso del corpo e del soggetto.
L'immagine ricerca un altrove, in grado di sottrarre gli oggetti del reale all'oggettività di cui godono, lasciare fuori
scena l'azione che funge da movente e osservare ciò che resta (l'indizio) o ciò che si dona come dato di fatto, carico
di mistero, con lo scopo di riconoscere nei luoghi della quotidianità e dell'intimità quella piega da cui deflagra il dato
conturbante.