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1999
IL GUARDIANO
di  Harold Pinter


 
 





traduzione Alessandra Serra
con Fulvio Cauteruccio, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Savio costumi Mania Brundu
colonna sonora Fulvio Cauteruccio
luci, scene e regia Giancarlo Cauteruccio

Dopo il lavoro con la trilogia beckettiana apre un nuovo percorso nella sua ricerca per un teatro necessario, continuando a sostenere il valore indispensabile della parola e dell’arte in opposizione alla ferocia della storia. Harold Pinter è un autore emblematico del Novecento e della realtà odierna. Le sue commedie “politiche” descrivono un secolo e una temperie storica ma potrebbero essere ambientate in qualsiasi secolo, quasi in ogni luogo della terra. Pinter con la propria scrittura si impegnò in prima persona contro la violenza, il razzismo e quant’altro scalfisca la dignità del genere umano. Il guardiano apre poi una serie di questioni sulla lingua, dove i tre personaggi si mascherano dietro le parole e in nome delle parole stesse compiono una sorta di sopraffazione della lingua stessa. La claustrofobica stanza in cui agiscono i tre attori è una metafora della spietata lotta per il predominio che contraddistingue il mondo esterno; ed è proprio dalla frustrazione per il fallimento sul controllo all’esterno che Davies, Mick e Aston lottano per l’egemonia all’interno della stanza, una vera e propria stanza della tortura. La vicenda del guardiano viene qui declinata in una versione italiana, dove Giancarlo Cauteruccio, con un forte accento calabrese, si oppone a Fulvio Cauteruccio, che per l’occasione assume i toni di un’aggressività spavalda tutta milanese La prima nazionale dello spettacolo è stata presentata il 30 novembre 1999 al Teatro Studio di Scandicci.