con
Fulvio Cauteruccio, Lorella Serni, Paolo Lorimer,
Cristina Borgogni
coro Laura
Bandelloni, Francesca Cipriani, Umberto D’Arcangelo,
Irene Mirabedini
colonna sonora
Fulvio Cauteruccio
costumi Marilù
Sasso
luci Loris
Giancola
suono Matteo
Ciardi
video Andrea
Montagnani
regia Fulvio
Cauteruccio “Vi
era un bel sole: tutto era chiaro e trasparente, solo
nel cuore degli uomini era buio. Buio come una notte
di tempesta su un oceano di pece.”
Mario Rigoni Stern
Da sempre vivo un forte conflitto nella mia vita di
teatro. Da una parte c’è la mia formazione classica e
dall’altra la convinzione di essere membro di una delle
formazioni italiane che hanno fatto e continua a fare
innovazione del linguaggio teatrale. La contraddizione
nasce dai due maestri che hanno segnato il mio percorso
artistico: Vittorio Gassman da un lato e dall’altro mio
fratello Giancarlo; uno è la scuola, la parola, il
sudore dell’attore, l’altro è l’artista che attraverso
un forte legame con la contemporaneità comunica visioni
vivificate dalla luce che diventa atto poetico.
Con questa Orestea le due diversità finalmente si
sposano in un ideale percorso autonomo. Il cast è
composto da attori provenienti dalla “Bottega teatrale
di Firenze di V. Gassman “ (la mia scuola) e da giovani
attori di formazione Krypton (la mia compagnia); i primi
forti di una tradizione attorale classica e essenziale,
i secondi attenti non solo alla parola ma soprattutto
testimoni consapevoli della contemporaneità con tutte le
sue contraddizioni e le sue estetiche.
Il progetto nasce dalla tragedia degli Atridi,
ripercorsa come in un film di Quentin Tarantino, che
racconta del male e dei mali collaterali a esso,
amplificandoli e ridicolizzandoli. Questo lavoro osserva
come l’umanità stenta a riconoscere il male, come l’uomo
non abbia ancora imparato, malgrado la storia insegni,
che il dialogo tra culture può essere più forte di una
qualsiasi esplosione bellica. Un progetto che nasce con
l’intento di attrarre il pubblico di nuova generazione e
di sollecitare in esso l’interesse per i classici,
attraverso linguaggi innovativi della scena, l’azione
video in tempo reale, le musiche rock, per attivare un
uso della “parola” tutt’altro che convenzionale.
Fulvio Cauteruccio
ESTRATTI DALLA RASSEGNA
STAMPA
“… La trama
dell’Orestea è quasi un pretesto che suggerisce un
percorso. Un percorso che vive della fragilità
dell’animo umano di fronte al dolore e alla
disperazione… La tragedia proposta da Cauteruccio
recupera il mito e lo rimodella di una contemporaneità
mostruosa”
Calabria Ora – 28/07/07
“… Giochi di luce che
con scaltrezza registica evidenziano le sagome e le
ombre, intermezzi musicali che arrischiano una
programmatica contaminazione antico/moderno,
travestimenti di scena che garantiscono un andirivieni
non schematico tra passato e presente, consentono di
guardare al prodotto finale con consenso… Lo
spettacolo cresce di intensità man mano che la
struttura tra la dissolutezza dei due amanti,
fedifraghi assassini, e le manifestazioni dei loro
eredi contemporanei si salda, coadiuvata in questo
anche da una sonorità che rende godibile lo
svolgimento e accattivante la soluzione…"
Giorgio Franco – La
provincia cosentina 28/07/07
“Orestea video pulp
production parte dalla tragedia classica per mutare,
in una sorta di incontrollabile metamorfosi, in una
azione di spettacolare energia contemporanea. Non a
caso in questo spettacolo cinema e teatro si
compenetrano e Fulvio Cauteruccio riesce a mettere
insieme saggiamente la sua esperienza di attore
gassmaniano, come allievo del grande Vittorio e la sua
esperienza di estrema modernità… Fulvio mette in moto
due elementi fondamentali, cinema e teatro, elementi
di una messa in scena che proprio per le sue
caratteristiche, classiche e moderne al tempo stesso,
ha affascinato il pubblico dei ruderi di Cirella…
Un’operazione teatrale convincente ed affascinante che
sicuramente lascerà un importante segno…”
Alessandro Russo – Il
Quotidiano della Calabria – 31/07/07