di Francesco
Suriano
diretto e interpretato
da Fulvio Cauteruccio
scene e luci Loris
Giancola
assistenza alla regia Alessio Martinoli
nuovo allestimento
Prima Nazionale
Roccu u Stortu, storica produzione della Compagnia
Krypton che ha imposto all’attenzione del pubblico e
della stampa Fulvio Cauteruccio come attore e regista,
nella stagione 2001-2002 è stato uno spettacolo
“rivelazione”, rappresentato nei più importanti festival
e in prestigiosi teatri con una tournee lunga tre anni.
Trasmesso integralmente nel programma “
Teatri
Sonori” di
Radio
Tre Rai, segnalato da
Il
Patalogo 2001 nella sezione “
22
spettacoli per un anno” tra le più
significative produzioni in termini di qualità,
originalità, impegno interpretativo e valori culturali,
è stato registrato all’Anfiteatro di Palmi per “
Palcoscenico”
di
Rai2 che lo
ha mandato in onda il 10 maggio 2003.
A distanza di 11 anni dal debutto, Fulvio Cauteruccio,
con una maggiore consapevolezza, decide di ridare voce e
carne alla storia rabbiosa e coinvolgente del contadino
calabrese Roccu, che va in guerra, la Prima Guerra
Mondiale, per un pezzo di terra.
Una storia sempre attuale in un mondo che non impara dal
tragico passato.
Ma Roccu è anche altro. E’ un bracciante che vive della
raccolta d’olive, frutto che in Calabria gode di un
religioso rispetto.
E’ uno storico che racconta, in perfetto italiano, una
terribile cronaca di guerra, una infame e ben
documentata epopea.
E’ infine “u stortu”, lo scemo del villaggio, l’uomo che
ha subito un danno e che ha urgenza di parlare. Lo fa
attraverso un lungo assolo interiore fitto di proverbi,
filastrocche e canzoni. Il racconto di uno spirito
libero che compone un violento attacco all’ordine
militare in guerra e al governo dei Savoia, rigenerando
al tempo stesso il dialetto in un idioma assolutamente
contemporaneo.
Lo spettacolo incrocia l’esperienza drammaturgica di
Francesco
Suriano, autore segnalato con questo testo al
Premio Riccione Teatro 1999, con la maturità artistica
raggiunta da Fulvio Cauteruccio.
Lo spettacolo è realizzato nell'ambito di
Sipario Aperto - Circuito Regionale dei piccoli teatri
