libero
adattamento di Marcello Walter Bruno,
Giuliano Compagno, Giancarlo Cauteruccio
con Brunella
Baldi, Gianni Balzaro, Maurizio Biagioni, Piergiorgio
Fasoli, Alvia Reale, Elena Scala, Roberto Visconti
costumi Giulia
Mafai
oggetti scenici
speciali Andrea Fantini
pitture Bruno
La Vergata
coreografia
Raffaella Mattioli
musiche originali Michele
Pisciotta
progetto scenico e
regia Giancarlo Cauteruccio
Lo spettacolo, ispirato a un racconto di
Arthur
Clarke (autore fra l’altro di Sentinella da cui
venne tratto 2001 Odissea nello spazio di Stanley
Kubrick) mette in scena una vicenda fantastica e
immaginaria. Il testo racconta dell’inconsueta proposta
fatta a una società americana di computer da parte di
una comunità di monaci tibetani che desiderano
realizzare in breve tempo un progetto di catalogazione
dei nomi di Dio. La proposta, che appare incomprensibile
per la mentalità occidentale, viene ritenuta
straordinaria e affascinante. Computer e scienziati
partono per il Tibet e lassù si sviluppa e si conclude
la storia. La messa in scena, strettamente basata
sull’esperienza tecnologica nelle pratiche scenico
visuali di Krypton, costituisce l’esempio di un’opera
multimediale in cui l’attore agisce e recita
integrandosi perfettamente nel linguaggio elettronico.