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dal 3 al 15 febbraio 2015
dal martedì al sabato ore 21,00 - domenica ore 18,00 - lunedì riposo
Teatro Studio Krypton

NAPOLISCIOSCIAMMOCCA
Giancarlo Cauteruccio canta la città di Napoli

scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio
assistente alla regia Massimo Bevilacqua
scene e luci Loris Giancola
elementi video Alessio Bianciardi
consulenza musicale Annagiusi Lufrano
suono Marco Cardone

L’INCASSO DELLA SERATA DEL 13 FEBBRAIO
SARA' DEVOLUTO DALLA COMPAGNIA A
FILE – Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus.
IN QUELLA DATA IL BIGLIETTO SARA' DI 14 EURO
E NON VERRA' APPLICATA ALCUNA RIDUZIONE.

È da tempo che penso alla possibilità di rendere l'essenza della città materia drammaturgica, è da tempo che penso che, tramite le voci femminili, le città si possano raccontare in prima persona. La città è femmina, madre, sorella, amante e così può parlare di amore, di passione, di carnalità, di desiderio e nello stesso tempo di dolore, di disagio, di vita e di morte. Nella Trilogia delle Città di Mare, un progetto che si sviluppa in tre movimenti e che ho ideato scegliendo Napoli (2015), Genova (2016) e Trieste (2017), ho pensato di leggere questi luoghi attraverso le canzoni che li hanno caratterizzati tra l'Ottocento e il Novecento, senza dimenticare alcuni musicisti contemporanei. Il mio desiderio segreto di cantare qui si realizza e metto alla prova la mia voce, non certo quella di un cantante, con il suo timbro dissonante ma è forte la voglia di continuare a sperimentarla. La mia improbabile voce, che si misura con il canto melodico, diventa metafora di quella corrosione dell'armonia in atto da tempo in svariate città, e specchio di quei disagi e di quelle criticità di cui quotidianamente abbiamo notizie. Le città che si rispecchiano nell'acqua e quei luoghi affascinanti che sono i porti sono stati di grande ispirazione per generazioni di poeti e musicisti. Il mio viaggio comincia dalla città partenopea con Napolisciosciammocca. Non solo perchè nella mia infanzia Napoli era la Capitale, ma anche e soprattutto per l'insostituibile patrimonio culturale del suo teatro. Mi legano a questa città infiniti affetti, parentele, amicizie, esperienze, percezioni scaturite dalle frequentazioni fin da ragazzo. Questo lavoro, che prende il titolo dal personaggio di Scarpetta Felice Sciosciammocca, per me diventa un omaggio necessario che voglio tributare ai maestri della scena napoletana e rappresenta pure l'occasione di creare un punto speciale di osservazione. Il perenne cantare all'amore, rivolto a nomi di donne, altro non è che il desiderio di cantare questa straordinaria femmina che è Napoli. Una città che canta e viene cantata nel mondo, con la sua potente e universale lingua. Ho lavorato su frammenti di memoria che durante le prove sono emersi pian piano fino a diventare elementi fondanti della scrittura. Torno ancora in scena io, con il mio corpo ingombrante, cercando di ricomporre la mia identità, migrante alla ricerca di luoghi e appartenenze. Una teoria di luoghi e di strade, di nomi di artisti per me fondamentali, di canzoni (quelle che da bambino sentivo cantare dai miei nonni, da mia madre e dalle tv in bianco e nero che cominciavano ad accendersi nelle case) attraversa e rimbalza nella scena. Dove Napoli evidenzia le sue ferite e le sue bellezze; e in tutto lo spettacolo aleggia il dolore che scaturisce dalla distruzione e dalla corruzione, insieme ai profumi, alle visioni, ai suoni che ognuno di noi di quella metropoli porta dentro. Napolisciosciammocca debutta a un mese esatto dalla scomparsa di Pino Daniele che di Napoli è stato un cantore stellare e che nel mio spettacolo non può mancare.